mercoledì 31 dicembre 2014
lunedì 22 dicembre 2014
sabato 13 dicembre 2014
martedì 9 dicembre 2014
CONDIVIDO OGNI SINGOLA PAROLA...
lunedì 1 dicembre 2014
domenica 16 novembre 2014
domenica 2 novembre 2014
mercoledì 29 ottobre 2014
Un presidente della Repubblica che fa distruggere i nastri delle conversazioni con un indagato in un processo di mafia, Nicola Mancino, e poi si rifiuta di rispondere pubblicamente (e cosa c'è di più pubblico del presidente della Repubblica?) ai giudici non si è mai visto. Cosa teme Napolitano? Più di così non potrebbe essere squalificato agli occhi dell'opinione pubblica. La sua reazione è già di per sé un'ammissione di colpevolezza. Forse la sua rielezione è servita proprio a questo, a metterlo in una situazione di massima sicurezza. Lo sapremo in futuro, questo è certo, troppi sono stati coinvolti nella Trattativa Stato-Mafia perché non venga alla luce la verità. qualunque essa sia. C'è qualcosa di inquietante nelle ripetute telefonate di Mancino, al di là del contenuto delle stesse. Mancino sapeva di essere intercettato. Telefonare al Quirinale con l'insistenza con cui lo ha fatto non poteva che inguaiare Napolitano, cosa che poi è puntualmente successa, e quindi "ubi maior minor cessat", l'attenzione si è spostata completamente sul presidente della Repubblica che invece sulle eventuali responsabilità di Mancino che, va ricordato, vide poco prima del suo assassinio Paolo Borsellino nel suo ufficio al Viminale (era allora ministro degli Interni) in cui era presente Bruno Contrada, condannato in seguito in via definitiva a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Borsellino uscì dall'ufficio sconvolto e fumando due sigarette alla volta come testimoniò un suo amico/collaboratore. Mancino in seguito non ricordò neppure di averlo incontrato. Se sulle risposte di Napolitano ai giudici non sussistono dubbi, saranno state del tenore: "Non c'ero, se c'ero non mi sono accorto di nulla e alla mia età mi appisolo di frequente", sono invece più interessanti le domande che possono avergli posto i giudici. Rispondi al sondaggio e dì la tua: Leggi e commenta il post su www.beppegrillo.it
martedì 28 ottobre 2014
"Il PD ai tempi di Matteo Renzi è un partito al governo, ma anche in piazza a protestare contro il governo. Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per la pace nel mondo, ma regala armi ai paesi in guerra. Il PD ai tempi di Matteo Renzi è contro i vincoli economici dettati dall'Europa, ma scodinzola davanti ai diktat della Merkel. Il PD ai tempi di Matteo Renzi vuole sensibilizzare sul tema della Sla, ma taglia 100 milioni al fondo per la non autosufficienza. Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per le nozze gay, ma anche a difesa della famiglia cattolica che non vuole le nozze gay. Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per l'abolizione delle province, ma poi abolisce soltanto le elezioni democratiche che sceglievano i consiglieri provinciali. Il PD ai tempi di Matteo Renzi è per la sanità pubblica, ma fa tagli lineari che costringono le regioni a fare tagli sulla sanità pubblica. Il PD ai tempi di Matteo Renzi vuole tutelare i diritti dei lavoratori, ma poi distrugge ogni minima conquista sindacale. Il PD ai tempi di Matteo Renzi è tutto, è governo e opposizione, tiene insieme un 20% di moderati rigidi conservatori e un 20% di progressisti rivoluzionari indignati. Nè il primo 20% nè il secondo 20% vedranno mai realizzati i loro sogni e le loro aspettative, ma nella supercazzola quotidiana del premier stanno insieme e il totale fa 40%. Quando vi renderete conto che vi prende per il culo potrebbe essere un po' tardino." Max Bugani Leggi e commenta il post su www.beppegrillo.it
"Non c'è differenza tra un uomo d'affari e un mafioso, fanno entrambi affari: ma il mafioso si condanna e un uomo d'affari no" questo ha detto Grillo a Palermo tra lo scandalo generale. Nessuno però si scandalizza se Dell'Utri un fondatore di Forza Italia è in carcere condannato in secondo grado di giudizio con pena di 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza considera Marcello Dell'Utri il tramite intermediario tra la mafia e Silvio Berlusconi. Nessuno si scandalizza se Berlusconi, quello di Mangano "eroe", sta facendo le "riforme" con Renzie. Nessuno si scandalizza se FI è in Parlamento e non sia invece stata sciolta d'autorità visto la sua genesi. Nessuno si scandalizza perché nessuno condanna questo stato di cose che farebbe inorridire qualunque democrazia compiuta. La mafia non ha più bisogno di nascondersi, è entrata a pieno titolo nelle istituzioni, Ed ora che le attività criminali faranno parte del PIL potremmo anche quotarla in Borsa, ma questo forse è già avvenuto da anni. Leggi e commenta il post su www.beppegrillo.it
sabato 18 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
C'è qualcuno che fa la differenza!
sabato 27 settembre 2014
giovedì 25 settembre 2014
IN MERITO ALL'ARTICOLO 18
lunedì 1 settembre 2014
Una cosa che penso da tempo...
domenica 31 agosto 2014
sabato 30 agosto 2014
FESTEGGIAMENTI IN ONORE ALLA MADONNA DELLE GRAZIE DI SANARICA
domenica 24 agosto 2014
sabato 9 agosto 2014
Poi dicono che il M5S non fa nulla in Parlamento! Manco fosse la maggioranza che produce solo sfasci....
giovedì 31 luglio 2014
mercoledì 30 luglio 2014
mercoledì 16 luglio 2014
domenica 6 luglio 2014
lunedì 30 giugno 2014
IL POS
"Da oggi per i pagamenti sopra i 30euro scatta l'utilizzo obbligatorio del Pos. Premetto che quando vivevo in Inghilterra ero felice di pagare il caffè con la carta di credito, ma come sempre questa legge è fatta all' ITALIANA. COSTI assurdi per le aziende e professionisti ed ennesimo REGALO alle BANCHE. (Secondo la Cgia di Mestre, il costo medio per impresa o studio professionale si aggirerà intorno ai 1.200 euro l'anno) Le operazioni si pagano e ad ogni operazione scatta anche una piccola commissione a favore della banca. In termini pratici si tratta di venti centesimi per la chiamata e del 2% di commissione bancaria. Sembrano piccolezze ma per un'azienda, un negozio o un libero professionista a fine anno sono cifre importanti. Cifre importanti che per ovvi motivi verrebbero caricate sul consumatore finale, non proprio una buona notizia in tempo di crisi.
CHI ci GUADAGNA? Le banche sicuramente e nessun altro, visto che per chi non si adegua NON sono previste sanzioni. Ma che LEGGE E' ?" Mattia Fantinati
Leggi e commenta il post su www.beppegrillo.it
sabato 28 giugno 2014
venerdì 27 giugno 2014
mercoledì 25 giugno 2014
martedì 20 maggio 2014
martedì 29 aprile 2014
sabato 12 aprile 2014
giovedì 10 aprile 2014
mercoledì 9 aprile 2014
Le prossime elezioni Europee
lunedì 24 marzo 2014
Beppe Grillo
"Cercavamo una porta per uscire. Eravamo prigionieri del buio. Pensavamo di non farcela. Ci avevano detto che le finestre e le porte erano murate. Che non esisteva un’uscita. Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che veniva da chissà dove. Da fuori. Da dentro. Dalla Rete, dalle piazze. Erano parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere. Le abbiamo usate come torce nel buio, come chiavi da girare nella serratura per andare altrove, in posti sconosciuti, verso noi stessi. E ora siamo fuori, siamo usciti nella luce e non ci siamo ancora del tutto abituati. Stringiamo gli occhi e, anche se sappiamo che stiamo percorrendo l’unica via possibile, abbiamo qualche timore, ed è normale. Quello che sta succedendo ora in Italia non è mai successo prima nella storia delle democrazie moderne. Una rivoluzione democratica, non violenta, che sradica i poteri, che rovescia le piramidi. Il cittadino che si fa Stato ed entra in Parlamento in soli tre anni. Abbiamo capito che eravamo noi quella porta chiusa, che le parole guerriere erano da tempo dentro di noi, ma non volevano venire fuori, pensavamo di essere soli e invece eravamo moltitudine. E adesso siamo sorpresi che così tante persone a noi del tutto sconosciute avessero i nostri stessi pensieri, le nostre speranze, le nostre angosce. Ci siamo finalmente riconosciuti uno nell’altro e abbiamo condiviso parole guerriere. Parole che erano state abbandonate da tempo, di cui si era perso il significato, sono diventate delle armi potenti che abbiamo usato per cambiare tutto, per ribaltare una realtà artificiale dove la finanza era economia, la menzogna era verità, la guerra era pace, la dittatura era democrazia. Parole guerriere dal suono nuovo e allo stesso tempo antichissimo, come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità si sono propagate come un’onda di tuono e sono arrivate ovunque annientando la vecchia politica. Siamo diventati consapevoli della realtà. Sappiamo che possiamo contare solo sulle nostre forze, che il Paese è in macerie e che quello che ci aspetta sarà un periodo molto difficile, ci saranno tensioni, problemi, conflitti, ma la via è tracciata. L’abbiamo trovata questa via e ci porta verso il futuro, un futuro forse più povero, ma vero, concreto, solidale e felice. C’è una nuova Italia che ci aspetta. Sarà bellissimo farne parte."
(Beppe Grillo)