lunedì 23 settembre 2013

Ho conosciuto Renzi e vi racconto come è andata. Mi invita a pranzo l’Ambasciatore dell’Ungheria per parlare degli scenari europei. Finito di mangiare esco dal ristorante e incontro Diego Bianchi, in arte Zoro. Lo conosco (è un bravo ragazz...o anche se vota PD), vado a salutarlo e vedo, con la coda dell’occhio il Sindaco di Firenze. Zoro mi fa “Di Battì guarda chi ce sta” io, prima ancora di voltarmi vengo intercettato dal Renzi che mi dice: “ciao Alessandro, piacere sono Matteo, ti seguo, sei forte, al di là delle differenze politiche si vede che sei in gamba, possiamo fare delle cose assieme etc etc”. Poi continua: “ti presento Walter”, mi giro ed era Veltroni (ma come non si odiavano? Ricordo Veltroni che lo criticava e Renzi che gli rispondeva “è meglio come romanziere”, ora vanno a braccetto al Pantheon!). Gli stringo cordialmente la mano e gli domando: “Walter, voi del PD sarete compatti sulla decadenza di B.”. Lui, molto onestamente mi risponde: “sai che per il PD essere compatti è sempre complicato”. Il Renzi si intrufola nuovamente e domanda: “e voi Alessandro sarete compatti?”. "Guarda Matteo", faccio io, "compattissimi nel mandarvi a casa a cominciare da te"! Lui scoppia in una grassa risata (io non stavo mica scherzando) e va via continuando a dire: “ciao, ciao, piacere, sei forte”. Si muoveva tipo Gianni Morandi. Io domando a Zoro se il Sindaco è sempre così ruffiano e lui mi risponde: "sì, è Renzi, che non lo conosci?". Ho riflettuto su questo incontro e ho deciso di raccontarvelo perché è un ottimo esempio del funzionamento del palazzo. I politici di professione si muovono in due modi: o con il ricatto incrociato (ricordate l’affaire Marrazzo, B. che riceve i nastri e non denuncia, al contrario chiama Marrazzo e lo rassicura) o con la ruffianeria reciproca! I modi del Renzi (oltre a mostrare una certa dose di buona educazione che gli va riconosciuta) mostrano con chiarezza il suo pensiero. Lui si sarà detto: “dato che il M5S prenderà un sacco di voti alle prossime elezioni meglio tenermeli buoni, io attacco Grillo mica i deputati, non si sa mai”. Vedete questo atteggiamento è fondamentalmente una cessazione quotidiana di libertà. L’essere ruffiani è una lenta ma inesorabile castrazione dei propri ideali. Noi, lo ripeto ancora una volta, non siamo perfetti e sbagliamo (però chiedo ai detrattori di indicarci una legge che abbiamo presentato o un emendamento che ritengono sbagliato, parlano solo di Gaia, dell’accordo con il PD o di Beppe che ci tiene come marionette) ma siamo LIBERI! Non abbiamo ambizioni politiche, due mandati e poi a casa. Non abbiamo nulla da perdere, non ci interessa tenerci buoni i Renzi, i Veltroni, i Napolitano. Se ci fossero interessate le poltrone, credetemi, le avremmo ottenute (ottenere poltrone non significa incidere, è l'esatto contrario). Ma noi non vogliamo poltrone, vogliamo cambiare un sistema che sta uccidendo i cittadini onesti. Per farlo occorre alzare il deretano e PARTECIPARE. Siamo una rivoluzione di processo, stiamo provando con tutte le nostre forze a svegliare i cittadini assopiti, anestetizzati, intontiti dagli evasori imbonitori o dai lecchini fiorentini. Pensateci e raccontatelo. A riveder le stelle!

P.S. se le persone citate in questo post volessero smentire l'accaduto la mia pagina è a loro disposizione
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— con Adriàn Emilio Gazzaniga e Andrea Fadda.

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